
Il metodo tantrico consiste nel sublimare piuttosto che negare la realtà negativa; questo metodo si compone di tre fasi: purificazione, elevazione, e "riaffermazione dell'identità sul piano della pura coscienza".
A causa dell'ampia varietà di comunità che fanno riferimento al termine "Tantra", è difficile descrivere le pratiche tantriche in maniera definitiva. La pratica fondamentale, la forma di venerazione induista conosciuta come puja, può comprendere uno o più dei seguenti elementi.
Mantra e yantra
Come in altre tradizioni yoga induiste e buddhiste, il mantra svolge un ruolo importante nel Tantra per concentrare la mente. I mantra sono spesso usati per invocare specifiche divinità induiste come Śiva e Kali. Allo stesso modo, i puja spesso comprendono la concentrazione su uno yantra o mandala associato alla stessa divinità[citazione necessaria].
Identificazione con la divinità.
Il Tantra, essendo un'evoluzione dell'antico pensiero induista vedico, abbracciò tutte le divinità induiste, specialmente Śiva e Śakti, insieme alla filosofia Advaita secondo la quale ciascuna rappresenta un aspetto del Para Śiva, o Brahman. Queste divinità possono essere venerate esteriormente con fiori, incenso, e altre offerte; ma, in definitiva, esse sono un oggetto di meditazione che i praticanti visualizzano (darshan) o con cui cercano di immedesimarsi. Nel Buddhismo tantrico, questo processo è chiamato yoga della divinità.
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