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20 dicembre 2010

LA KUNDALINI, LA SHAKTI E IL RITO TANTRICO

La Kundalini
Le culture, le società, le religioni istituite insegnano all'uomo a reprimere il proprio lato animale, in quanto parte sporca, pericolosa, incomprensibile dalla mente individuale perché governata dalla natura.

Il tantrismo è un metodo di natura che fa del piacere uno strumento e della gioia il fine.
Esso riunifica l'aspetto animale e mentale dell'uomo.

L'uomo che sappia essere selvaggiamente animale e sublimamente intellettuale è la porta aperta sul futuro.
Non è forse vero che lo sciamano, per farsi tramite tra l'umano e il divino, si traveste da animale?

Il potere vitale dell'uomo risiede nella sua parte oscura, animale, giacché è nell'aggressività primitiva, ciò che Assagioli chiamava la "fame primordiale".

Agli albori della specie, l'umanità ha trovato in questa aggressività la forza che le ha permesso di sopravvivere e di affermarsi su questo pianeta.
Questa energia è ora assopita nell'uomo, essa dorme concentrata alla base della sua colonna vertebrale, in quell'area che nel tantrismo viene definita il primo chakra.

I tantra chiamano Kundalini la forza latente dell'uomo e la raffigurano come un serpente avvolto in due spire e mezza intorno alla base della colonna vertebrale.

La Kundalini simboleggia il potenziale umano e la sua sede, il primo chakra, rappresenta la dimensione primitiva, fisica e selvaggia dell'uomo.
Il serpente, imprigionato a questo livello, è un potere feroce, terrifico.
Ma, risvegliandosi, la forza vitale può risalire a livelli successivi, ovvero raggiungere altri chakra che rappresentano espressioni più evolute dell'essere, come la capacità di provare sentimenti elevati, di creare, di comunicare, di comprendere e perfino, al livello più elevato, la capacità spirituale.

Alla base dell'essere umano, la kundalini è energia nervosa a carattere sessuale, è la ferocia animale, è la spinta dell'animale a sfamarsi, a riprodursi e a permettere la continuazione della propria specie.

Se la kundalini si risveglia in uomo non in grado di canalizzarla verso livelli successivi, essa assume un comportamento devastante, manifestandosi come perversione, crudeltà, pazzia.

I tantra sono i testi che rivelano i metodi per il corretto risveglio della kundalini.
Se propriamente risvegliato e incanalato secondo i metodi della disciplina tantrica, il potere vitale, che è l'energia nervosa a carattere sessuale, apre tutti i poteri dell'uomo fino al più elevato potere spirituale.

Il principio ermetico di identità tra ciò che è in alto e ciò che è basso bene esprime la corrispondenza tra l'energia sessuale e il potere spirituale, il corpo e l'anima, la terra e il cielo.

Il processo del risveglio della kundalini è una sorta di viaggio dantesco nel quale si passa attraverso l'inferno per giungere al paradiso, per scoprire, in fine, che il paradiso e l'inferno sono l'uno l'immagine speculare dell'altro e che solo affrontando e rielaborando il proprio spirito animale l'individuo può accedere ai più alti regni dell'illumina zione e della liberazione.

Nel cammino verso la realizzazione l'uomo deve affrontare la propria anima nera, non ci può essere vera evoluzione dell'essere che non passi attraverso la liberazione, l'ascensione e la conseguente trasformazione dell'energia aggressiva, sessuale.
Da questo confronto si esce vincenti o dannati.
Questa è la prova tanto raffigurata in svariati modi nelle leggende, nelle favole e nei sogni umani.
L'esperienza assoluta che non lascia posto all'errore. Soltanto colui che è veramente puro riuscirà a passare indenne questa prova e a ritornare vincitore al proprio castello.
Solo chi è puro potrà attraversare l'immenso abisso della propria anima nera senza sporcarsi, e solo chi ha una meta di vera conoscenza ed evoluzione non si perderà negli oscuri labirinti della sete di potere e dell'avidità.

La Shakti
Mahashakti, la grande Shakti, la sposa di Shiva, corrisponde a livello cosmico alla kundalini che è in ogni uomo.

Shakti, la Grande Madre, è il potere della vita e della manifestazione dell'esistenza, il motore del divenire, è la natura ed è la forza per l'evoluzione naturale, ma Shakti è anche la Maya, il grande velo della mente che copre la realtà agli occhi dell'uomo.

Shakti è Eva, la donna nel grembo della quale Shiva si addormenta e l'universo sogna.

Lungi dal voler dilaniare o disintegrare la Maya, il tantrico vuole trascenderla vivendola fino in fondo.

La Maya non è l'ostacolo, ma la chiave che porta a Shiva, poiché essa non è che uno dei tanti volti della Shakti cosmica.
Non basta aver ricevuto la vita per essere vivi, bisogna anche essere disposti a vivere.
Ed è solo vivendo la vita fino in fondo che la si può trascendere.

Con il progredire della sadhana, il rito e la vita si fondono, ma ciò non comporta ne una generalizzazione del rito, ne una rinuncia alla vita; la vita diventa il rito e il rito la vita.

Il Maytuna
Shiva è spesso raffigurato unito a Shakti nel maytuna l'unione sessuale.
L'unione del dio e della natura è permanente e finalizzata al puro scopo dell'estasi.
Il dio e la dea non sono uniti per generare figli.
Essi generano dei figli, ma con altre divinità, in modi strani, talora accidentali, non attraverso il maytuna, l'unione sessuale.
Ogni uomo può partecipare al maytuna del dio e della dea, all'estasi cosmica in cui tutto è gioia, luce e sapere.
Il suo partner sarà dapprima un altro essere umano, poi la natura tutta, infine il dio stesso, poiché ciascuno di questi elementi rimanda senza incertezze all'elemento immediatamente successivo.

Oltre al maytuna, considerato mezzo supremo, i Mantra, gli Yantra e i Mandala costituiscono il triplice sistema della pratica tantrica.

Mantra,Yantra, Mandala
Yantra significa strumento o congegno, è la forma del suono, ovvero del Mantra.

Il Mantra è una sillaba, una parola o una frase mistica la cui ripetizione serve per aprire la coscienza del praticante, per risvegliare poteri connessi con la vibrazione di quel suono.
Mantra è dunque una particolare vibrazione sonora che a il potere di risvegliare il nostro potere latente e di aprire la nostra coscienza.
I Tantra parlano di una relazione tra suono e forma tale da far sì che ogni suono abbia la proprio forma.

Ogni Mantra, dunque, in quanto vibrazione sonora ha una forma e questa forma è lo Yantra.
Dunque la raffigurazione degli Yantra e la concentrazione su queste forme, unitamente alla ripetizione dei suoni, ovvero dei mantra che li hanno creati, è una pratica molto importante nel tantrismo per aprire la coscienza e risvegliare poteri.
Infatti la parola mantra significa strumento per meditare e la parola yantra significa pure strumento o congegno, dispositivo.
Questi risvegli consistono nell'apertura dei chakra, i centri dell'energia psicofisica che nel corpo umano corrispondono a plessi nervosi e a importanti ghiandole.

I Mantra sono impiegati nel rituale del Nyasa nel quale il corpo, centro della spiritualità e della magia tantrica, viene reso sacro grazie alla sovrapposizione dei suoni sacri alle sue varie parti.

Lo yantra è anche un cosmogramma e uno psicogramma, ovvero può essere una raffigurazione del cosmo o del microcosmo umano, il corpo umano, o anche della mente e infatti gli yantra dei chakra rappresentano i vari livelli psicofisici dell'uomo.

Si dice anche, nei Tantra, che ogni corpo umano è un mantra e uno yantra infatti ogni corpo ha il suo suono che è il suono del respiro e ha una forma che è lo yantra.

Il Mandala è uno yantra di forma circolare.
Solitamente è composto da più cerchi concentrici che indicano il cosmo o il microcosmo umano o la psiche umana, e quindi anche il mandala è come lo yantra un cosmogramma o uno psicogramma ma in movimento.
Infatti il mandala, in virtù dei suoi centri concentrici che indicano stadi o fasi successive rappresenta l'evoluzione o l'involuzione del cosmo e dell'individuo, esso è lo schema della disintegrazione dall'uno al molteplice e della reintegrazione dal molteplice all'uno, alla coscienza assoluta.

Generalmente un mandala è composto da una serie di cerchi concentrici nei quali vengono disegnate molteplici immagini simboliche e da un centro formato da un quadrato diviso i quattro triangoli nel quale è raffigurata la divinità che è al centro di ogni essere.

KIKA KAHSHAN
Tratto da

http://www.holosinternational.org

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